Buon pomeriggio,
oggi vi parlo di un libro che attendevo con ansia dopo aver adorato "La guerra dei Papaveri" ma che purtroppo mi ha lasciato l'amaro in bocca. Si tratta de "La stirpe della Gru" di Joan He, uscito in Italia grazie alla Oscar Mondadori.
Titolo: La stirpe della Gru
Prezzo: Ebook 9,99 euro / Cartaceo 22,00 euro
Con questo nuovo fantasy Young adult ci troviamo nel Regno
di Yan. Un paese molto fragile che viene sconvolto dalla morte dell’amato re. A
succedergli sul trono è la figlia Hesina, una ragazza di sedici anni, distrutta
dalla morte del padre e che ben presto si convince che in realtà sia stato
assassinato. È disposta a tutto pur di scoprire la verità facendo anche scelte
inaspettate. Decide di andare così contro ogni legge affidandosi alla magia e a un
pericoloso ladro, Akira pur di risolvere il mistero intorno alla morte del
padre. Seguiamo Hesina che si destreggia tra intrighi politichi e attacchi da parte dei suoi nemici di
sempre. Riuscirà la nostra regina a risolvere il mistero o si lascerà sopraffare dalle vicende?
Ciò che forse ho più apprezzato è stato lo stile dell’autrice che riesce a catturare il lettore mantenendo alta l’attenzione. Ammetto
che nonostante la poca azione della prima parte del libro la Hu è riuscita a
tenermi incollata al libro perché volevo assolutamente scoprire come sarebbe proseguita la storia. Anche i colpi di scena che inserisce sono davvero ben scritti e ad effetto. Penso però che abbia tralasciato alcuni
aspetti davvero importanti non approfondendo praticamente niente in questo libro. Ad esempio l’autrice
da per scontato moltissimi aspetti che reggono questo mondo da lei creato. Un'altra pecca è sicuramente il finale che non
mi ha fatto impazzire, un finale che mi ha lasciato davvero con l’amaro in bocca per alcune
scelte così diverse dal resto della storia. Un finale aperto che pensavo
avrebbe trovato spiegazione in un sequel, così come tutti quegli aspetti solo accennati
e mai spiegati in questo libro. Capirete la mia delusione nello scoprire che in realtà si tratta
di un libro autoconclusivo.
I personaggi per me sono stati un vero problema perché caratterizzati
davvero poco e in generale ridotti a delle figure di sfondo create solo per
mettere in moto gli eventi della storia. Con la protagonista Hesina, forse l’autrice
ha fatto un lavoro leggermente migliore inserendo anche una sua piccola
evoluzione. Hesina è una ragazza forte e coraggiosa ma ingenua, in cerca della
sua vendetta ma piena di insicurezza e in continuo conflitto con la madre. Purtroppo
anche lei non vien approfondita fino in fondo restando in superficie. In generale
una protagonista che non mi ha fatto né caldo e né freddo.
Anche il wordbuilding di questa storia l’ho trovato davvero molto piatto,
senza mai approfondire cosa stava descrivendo, e sicuramente non mi sembrava di far
parte di questo mondo proprio perché rimaneva anche lui sfocato sullo sfondo. Per
quanto riguarda la cultura cinese è presente, infatti in più parti mi ha
ricordato l’antica Cina che ho studiato qualche anno fa a scuola, per il modo
di vestire, i riti. Peccato che anche questo caso mi è sembrato poco approfondito e lasciato
a i margini della storia a cui si fa qualche accenno solo per ricordarci che
siamo in Cina.
So che la mia recensione si è ridotta a un unico concetto: poco approfondito. Ma è questa la vera pecca di questo libro, aver ridotto questa storia a un libro di 400 pagine quando poteva essere elaborato meglio. Non posso dire che non mi sia piaciuto ma mi ha deluso davvero tantissimo visto che lo aspettavo fin da quando la Oscar Mondadori lo ha annunciato.
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