Recensione: La Guerra dei Papaveri di R. F. Kuang [Review Party]

 


Buon pomeriggio,

oggi vi parlo di una nuovissima uscita edita Oscar Vault che ci catapulta nel mondo asiatico, si tratta de "La Guerra dei Papaveri" di R.F. Kuang. 


Titolo: La Guerra dei Papaveri

Autore: R. F. Kuang

Editore: Oscar Mondadori

Genere: Epic Fantasy


Serie:
1.  La Guerra dei Papaveri
2. The Dragon Republic (Inedito)
3. The Burning God (Inedito)

Uscita: 13 Ottobre 2020

Formato: Digitale/Cartaceo


Prezzo: Ebook 9,99 euro / Cartaceo 22,00 euro

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.

Sin è una sopravvissuta, un orfana di guerra è stata adottata da trafficati di oppio che però la considerano sempre un peso. È un’orfana e si sente tale, sola e abbandonata ha difronte a sé, solo un futuro sposare un uomo più anziano di lei e diventare un’ ottima donna di casa. Ma questo non è ciò che Rin desidera per sé, l’unico modo che ha per fuggire da questa realtà è la Sinegard, una prestigiosissima  accademia che addestra i ragazzi a diventare i soldati più letali, pronti per una nuova guerra. La competizione è davvero alta e Sin pur essendo quasi un’ analfabeta farà di tutto per poter superare il test ed entrare in quella scuola. Con costanza studierà come una pazza per vedere il suo sogno realizzarsi. Peccato che entrare non sarà l’unico ostacolo, all’interno dell’accademia le difficoltà sono moltissime, la competizione, l’odio dei compagni. Sin però ha un grande poter, quello dello sciamanesimo ma deve comprendere come gestirlo, con l’ aiuto degli oppiacei e di un professore inizierà questo percorso per potersi mettere in contatto con gli dei. Sullo sfondo la terza guerra dei papaveri si sta avvicinando e sarà ancora più distruttiva di quelle passate.

Un mix tra fantasia, poteri magici, storia e folklore asiatico l'autrice ci trascina nelle vicende della nostra protagonista.

Leggere questo libro era come esser su delle montagne russe, è partito a bomba con la giusta intensità ed è stato così per tutto il periodo dell’accademia troppo curiosi di scoprire e sapere come sarebbe proseguita la storia. Poi però c’è stato un periodo di stallo che ho trovato molto lento e a tratti davvero noioso per poi riprendersi nella seconda metà quando tutto è iniziato a farsi interessante e coinvolgente, le pagine scorrevano davanti ai miei occhi, troppo curiosa di sapere cosa sarebbe successo. 

Certamente un peccato che la parte centrale del romanzo sia stata così lenta. Questo è dovuto al fatto che la storia risulta essere divisa in 2 come se fossero proprio due libri diversi, nella prima parte seguiamo Rin e il suo addestramento nell’accademia mentre nella seconda parte veniamo direttamente catapultati all’interno della guerra con i suoi orrori. Ho trovato questo salto troppo brusco e netto, in grado di spiazzare il lettore.

Che dire il finale mi ha completamente rapito e sono davvero curiosa di sapere come continuerà la storia della nostra Rin.

Non penso che sia un libro adatto a tutti, proprio per la sua intensità. L’ autrice grazie alla sua penna riesce a farci vivere questa storia a 360 gradi solleticando tutti i sensi, perciò le descrizioni sono davvero cruenti ma realiste. Non stancano ma se siete molto sensibili forse questo libro non fa per voi, infatti il sangue, i cadaveri e gli orrori della guerra sono al centro di questa storia. E se nella descrizione degli orrori l’autrice è stata molto attenta, non ho trovato la stessa cura a delineare l’ambientazione che ho trovato molto confusionaria.

Anche le tematiche che tratta sono davvero intese, la guerra e i suoi orrori. Molta attenzione viene prestata anche ai traumi che provoca e che lascia a chi ha vissuto queste vicende. L’autrice con una delicatezza incredibile tratta anche gli abusi, le torture e la dipendenza da sostanza allucinogene.

I riferimenti storici sono davvero molti, sicuramente alle guerre dell’oppio ma anche a quella sino-giapponese inserendo così anche l’orribile stupro di Nanchino. Avendo studiato proprio quest’anno a scuola questo periodo storico, sono rimasta piacevolmente colpita dalla cura dell’autrice di inserire questi dettagli reali, seppur prendendosi la libertà di romanzare. Ho apprezzato tantissimo conoscere aspetti della cultura asiatica di cui non sapevo l’esistenza come lo sciamanesimo.

Seppur il romanzo venga narrato in terza persona, Rin è la protagonista assoluta di questa storia. È una figura molto complessa fatta di luce e ombre, con mille scelte sbagliate che odierete ma è reale, forte e debole, coraggiosa e fragile.

Gli altri personaggi invece rimangono molto sullo sfondo di questa storia, li consociamo solo in relazione a Rin e anche la loro crescita rimane molto nascosta, in quanto dopo lo stacco centrale del romanzo li ritroviamo quasi tutti, completamente cambiati. Ammetto che mi sarebbe piaciuto conoscerli meglio. Anche se nell’ultima parte della storia viene data molto più spazio ad alcuni di loro e spero proprio che questo accada anche nei volumi successivi così posso conoscerli meglio.

Una storia davvero intensa che merita di essere letta per far riflettere su queste tematiche davvero delicate. Assolutamente consigliato anche se non adatto a tutti.






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