Buon pomeriggio lettori,
oggi finalmente vi parlo di "Light of Home. Un Faro nella Tempesta" di Tara Sivec edito Always Publishing che ringrazio tantissimo per la copia.
Titolo: Light of Home. Un Faro nella Tempesta
Autore: Tara Sivec
Editore: Always Publishing
Genere: Contemporary Romance
Formato: Digitale/Cartaceo
Jefferson Fisher III, ha sempre odiato il suo nome e l’ isola che lo porta, Fisher Island, perché rappresenta il legame con tutto ciò che non vuole essere, il principe di questo regno incantato. Il suo destino è studiare in una delle università più importanti degli Stati Uniti per poi prender il posto del padre. Ma il devastante 11 settembre 2001 cambia tutto, sa che deve fare qualcosa, che non può restare nell’suo piccolo idillio incantato e sceglie così di arruolarsi. Non ha nulla che lo trattenga sull'isola se non un futuro già programmato almeno fino a quando incontra Lucy. Lei è così diversa da tutte le ragazze dell’isola, è semplice, genuina, non lo guarda solo per i suoi soldi. Il primo amore è un qualcosa di così potente, le prime emozioni, i primi baci ma Fisher deve partire.
Cinque missioni dopo, un matrimonio e 14 anni di relazione hanno cambiato tutto. Le cose non funzionano più come quando erano solo dei ragazzi, la vita e la guerra si sono messi in mezzo. Fisher è stato congedato per una ferita alla spalla e soffre del disturbo post-traumatico, gli incubi lo tormentano, le allucinazioni gli tengono compagnia e l'alcool non serve a nulla. Non è più l’uomo che Lucy ha sposato, è cambiato, si è chiuso a riccio e non vuole condividere i suoi incubi con la moglie, lei che vorrebbe saper tutto, lei che vorrebbe esserci per il marito. Dopo aver toccato il fondo distruggendo mezza isola e il cuore di Lucy, Fisher sparisce nel nulla, nessuno sa che fine abbia fatto. Ma nonostante tutto Lucy continua ad amarlo e a sperare che possa tornare, un sogno che va in frantumi quando l’unica notizia che riceve da lui sono i documenti per il divorzio.
A distanza di un anno Fisher torna, più forte di prima, ha lottato contro il suo disturbo, contro l'alcolismo e i suoi mostri. Ha imparato a controllare la rabbia e le sue emozioni. Ora vuole riuscire a riconquistare il suo faro nella tempesta, la sua felicità, Lucy. Ma anche Lucy è cambiata, non è più la donna debole di porcellana che Fisher ha lasciato, è diventata forte, senza più peli sulla lingua e piena di rabbia ma soprattutto sta cercando di ricostruirsi una vita da sola.
Riusciranno a superare tutti i segreti mai detti, i loro incubi?, Lucy
riuscirà a perdonar Fisher?
Tra momenti dolci, altri distruttivi ci innamoreremo della storia tra
Lucy e Fisher.
«Sei la mia luce nell'oscurità. Sei il motivo per cui sono vivo, per cui sono qui e per cui respiro, ogni giorno»
La storia viene raccontata alternando il presente e il passato, attraverso i diari che Fisher ha tenuto durante tutta la vita. L’autrice è riuscita sicuramente a incastrare alla perfezione la narrazione tra passato e presente, senza mai confondere il lettore, permettendo di avere una visione a 360 gradi della storia. E una narrazione in prima persona alternando i capitoli tra i due protagonisti ha donato a questo libro qualcosa di più, perché sicuramente senza pov di Fisher non lo si avrebbe compreso veramente.
Fisher e Lucy, sono due persone distrutte, spezzate dalla guerra in modo diverso. Se Fisher ha vissuto tutti gli orrori in prima persona, Lucy li ha vissuti di riflesso, ha visto l’uomo che amava da sempre soffrire, appassire, perdere ogni colore di cui si era innamorata, senza poter far nulla. Lucy è vera, è una donna ferita che si torva ad affrontare una situazione più grande di lei, non sa come comportarsi, la vediamo preoccuparsi, agitarsi e poi scegliere di tacere. È un donna come tante alle prese con esperienze nuove della vita. È una donna che ha sofferto, stanca di esser tratta con i guanti di porcellana, vuole esser viva e vivere le passioni che prova senza doverle nascondere. A tratti potrei averla odiata ma questo mostra come è una protagonista vera con mille difetti.
Fisher è inizialmente appare come un pazzo perché lo si conosce attraverso gli occhi distrutti di Lucy, ma attraverso i capitoli a lui dedicati si comprende il mondo di sfaccettare che dietro le sue maschere. La guerra l’ha segnato e il senso di colpa lo tortura. Il disturbo
post traumatico è un qualcosa che cerca di nascondere, non vuole mostrare a nessuno le sue cicatrici di guerra, le sue allucinazione e le sue debolezze.
E proprio per questo motivo nessuno riesce a comprendere i suoi scatti di ira e rabbia, nessuno comprende cosa accade nel sua testa. È un uomo che ha
sofferto e che vuole protegger la donna che ama dall’orrore che vi è nel mondo. E pensa che l’unico
modo per poterla salvare, è lasciarla libera di vivere senza una persona distrutta
come lui.
Ovviamente degna di nota è la cura e l’attenzione posta dall’autrice nel delineare il disturbo post- traumatico, si comprende lo studio e le ricerche che ha fatto, ogni dettaglio che ha inserito serviva per render più viva e vera la narrazione.
È stata incredibile sia nella caratterizzazione dei personaggi ma anche nei luoghi, ogni dettaglio inserito era sublime, perfetto, mi sembrava di vivere a Fisher Island, camminare al fianco di Lucy, immergermi con Fisher e respirare la brezza dell’oceano.
Ho sclerato, ho sofferto, il mio cuore è stato stretto in una morsa per gran parte della storia. Ho pianto e mi sono emozionata moltissimo, ammetto che dalla trama mi aspettavo qualche dolore in più ma sapete che sono autolesionista e mi piace soffrire quando leggo romance. Ma sicuramente è storia che entra dentro e che sa colpire dritto al centro del cuore. È una storia di seconde possibilità, di sofferenza, una storia che parla di guerra e quanto profondo è il dolore che essa provoca. Questo libro mostra i risultati della guerra, quanto è logorante, deleteria per le persone che la vivono e combattono. Ma mostra anche i riflessi che provoca sulle persone che amano un soldato, che vedono partire il proprio amato senza sapere se tornerà, che lo vedono soffrire senza poterlo aiutare. Un storia di fiducia e debolezze, una storia che parla a molti.
L’unica pecca che ho trovato purtroppo in questo libro e il motivo per cui ho dato un voto più basso, è stato lo stile dell’autrice. Purtroppo non l’ho trovato molto fluido, a tratti davvero poco scorrevole e che non mi ha permesso di godermi al 100% questa bellissima storia. Un vero peccato perché sarebbe stata una storia da 5 stelle, vista la cura per i dettagli e le emozioni che ho provato. Un vero peccato, non potete capire quanto mi sia dispiaciuto. Purtroppo non ho ancora letto nulla di questa autrice, quindi non so dirvi se è proprio il suo stile a non convincermi in generale o solo in questo libro.
Comunque un libro che merita di essere letto e apprezzato se anche voi amate le storie di seconde possibilità, un po’ strazianti e dolorose.
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