Recensione: Artia di Camelot di Cecilia Randall [Collaborazione]

 Buongiorno lettori,

oggi finalmente vi parlo del nuovo libro di Cecilia Randall edito Giunti Editore che ringrazio tantissimo per la copia.

Titolo:
 Artia di Camelot

Autore: Cecilia Randall

Editore: Giunti Editore

Genere: Fantasy

Serie: Autoconclusivo

Uscita: 9 Novembre 2022

Formato: Digitale/Cartaceo

Prezzo: Ebook 9,99 euro / Cartaceo 18,00 euro

Per Artia, sedici anni, il futuro sembra già scritto: un matrimonio che altri hanno deciso per lei, come si conviene a una ragazza di buona famiglia. Solo che lei non ci sta: rivendica il diritto di scegliere la propria strada, opponendosi alle convenzioni e alle forze contrapposte che conoscono il segreto della sua nascita e che vorrebbero usarla nel grande gioco di potere che ruota attorno al trono. Nella lotta tra chi la vorrebbe eliminare e chi invece vorrebbe spingerla verso una misteriosa spada infilata in una roccia, Artia dovrà decidere chi è davvero. La sua risposta può cambiare il futuro della Britannia. Una storia coinvolgente con protagonisti a cui è impossibile non affezionarsi.

C’era una volta nella lontana Britannia, Artia, una ragazza di soli sedici anni che dopo la morte dei genitori è costretta a vivere con lo zio e il cugino che la considerano solo una moglie da vendere al miglior pretendente. Ciò che lei desidera con tutta se stessa è la libertà che solo Cedric sembrava donarle, ma la loro era una storia impossibile, la differenza di rango sociale era insormontabile e dopo essere stati scoperti insieme, lo zio ha fatto di tutto per separarli cercando di piegare Artia al suo volere.

Ma lei sa che non può più vivere così, deve scappare. In una lunga e tortuosa fuga arriverà a Londra alla corte di re Unther. Trovando sulla sua strada una spada incastrata nella roccia destinata al legittimo sovrano della Britannia, nessuno però aveva previsto che fosse una gracile ragazza l’unica a riuscirla ad estrarre.

Tra intrighi, giochi di potere per il controllo del trono della Britannia, Artia dovrà capire di chi può fidarsi veramente e chi vuole solo usarla.

In questo retelling in chiave femminile della storia di Re Artù, vi lancerete in una nuova avventura con Artia.

Non avevo mai letto nulla di Cecilia Randall, che si è rivelata una piacevole scoperta.

Lo stile della Randall l’ho trovato davvero interessante, fluido e scorrevole, estremamente dinamico che fa divorare il libro nel giro di qualche ora, senza riuscire a staccarti.

È riuscita a calibrare alla perfezione dettagli, descrizioni con i dialoghi creando il giusto mix che conquista i lettori senza mai stancare.

La narrazione è estremamente semplice in linea con l’età delle protagonista, nulla di troppo complesso o articolato, un perfetto young adult per i più piccoli.

Un libro che nel complesso mi è piaciuto davvero molto ma che penso non sia stato gestito al massimo delle sue potenzialità.

Innanzitutto ho trovato estremamente lunga la parte “introduttiva”, fino a circa metà del libro non succede molto di essenziale a livello di trama per lo sviluppo futuro, si tratta di continue fughe, battaglie estremamente dinamiche che non hanno assolutamente annoiato ma le ho trovate davvero troppo. Attendevo con ansia che accadesse qualcosa ma che purtroppo è stata ridotta solo nelle ultime pagine della storia, affrettando forse un po’ troppo la conclusione.

La protagonista Artia mi è piaciuta molto nel complesso, si percepiscono le sue emozioni, le sue paure e le sue speranze. La sua caratterizzazione l’ho trovata in linea con l’età anagrafica che ha nella storia. Una protagonista che non si arrende di fronte alle difficoltà e che non rinuncia mai ad essere sé stessa.

Tutti i personaggi secondari che si affacciano sulla scena, invece li ho trovati molto piatti quasi delineati ad essere solo delle comparse nella storia, un peccato perché penso che se approfonditi un po’ meglio avrebbero dato un tocco in più alla storia.

Il grande punto a favore di questo libro è sicuramente le tematica inserita legata al ruolo della donna. Ho trovato molto coerente con l’ambientazione dell’epoca medievale ma nonostante questo l’autrice è riuscita ad inserire spunti di riflessione anche per noi del ventunesimo secolo. La donna che viene relegata ad essere solo un ventre per sfornare eredi al trono, che non può governare e che non può prendersi cura dei figli. La donna che non ha nessun diritto.

In questo libro si respira tutto il bisogno di Artia di trovare la sua libertà, la possibilità di decidere chi essere senza farsi piegare dal volere di nessuno. Una ragazza che nonostante tutte le pressioni è fiera di essere donna e non è disposta a rinnegarsi per essere sovrana.

Una storia semplice ma davvero molto interessante che vi consiglio assolutamente.

Perfetta per chi si sta avvicinando alla lettura ma anche per i più grandi.


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