Buon weekend a tutti,
oggi vi parlo di un'autrice per me davvero importante, Lauren Kate con la saga di Fallen mi ha fatto innamorare e tornare la voglia di leggere in un periodo un po' oscuro per me. Quando ho scoperto di questo suo nuovo libro non potevo non averlo tra le mie mani. "L'Opale Perduto" è un romanzo storico auto-conclusivo che ci trasporta tra le vie di Venezia.
Titolo: L'Opale Perduto
Autore: Lauren Kate
Editore: Rizzoli
Genere: Romance
Uscita: 3 settembre 2019
Formato: Digitale/Cartaceo
Prezzo: Ebook 9,99 euro / Cartaceo 18,00
È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell'inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell'istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell'ala maschile dell'orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto...
La Venezia settecentesca era conosciuta per la sua perdizione, nascosti dietro le maschere per gran parte dell'anno si poteva essere chiunque e commettere ogni sregolatezza. Conosciuta per il Carnevale, i casinò e le locande, Venezia era una tappa fissa del Grand Tour che i giovani rampolli dell'aristocrazia europea intraprendevano. Appena calava l'oscurità diventava il luogo della perdizione e Violetta osservava tutta quest'aria di festa dalla finestra della sua stanza nello Ospedale degli Incurabile fin da quando ne ha memoria.
Violetta non ha mai conosciuto i suoi genitori e nonostante cerchi di nasconderlo l' abbandono l'ha segnata nel profondo. L'unico modo che ha per fuggire da quel senso di inadeguatezza è la musica. Nell'orfanotrofio infatti mentre i ragazzi vengono avviati ai lavori manuali, per le ragazze tutto ruota intorno alla musica. Con molte orfane, Violetta sogna di entrare nel coro e diventare un soprano poiché le altre soluzioni sono il convento o il matrimonio opzioni che la ragazza non ha intenzione di tenere in considerazione.
Violetta è una bambina e poi una ragazza trasgressiva che odia le regole che le vengono imposte e per sfuggire da questo mondo che non le si addice, si rifugia sul tetto dove cerca la sua tranquillità ascoltando le vicine parlare della libertà che tanto desidera. Proprio sul tetto ad interrompere quella solitudine è Mino, un giovane ragazzo anche lui orfano che porta con sé un violino e un ricordo che raffigura sua madre.
Violetta conosce bene quel medaglione lo ha già visto la notte di tanti anni prima e da allora le immagini di quella notte tormentano i suoi sogni.
Passano su quel tetto a cantare e suonare ogni qual volta che hanno un momento libero dalle loro vite all'interno dell'orfanotrofio. Violetta su quel tetto riesce a trovare la vera essenza del canto, su quel tetto riesce ad avere la libertà che tanto brama, quelle ore passate insieme sono l'unico momento di luce che avevano in quelle giornate buie.
Mino desidera che quelle poche ore passate insieme si trasformino in una vita insieme fuori da quelle mura.
Ma quel senso di inadeguatezza, la paura di abbandonare e tradire come avevano fatto i suoi genitori torturano Violetta che non è pronta per un passo così importante.
Le loro vite si separano inevitabilmente, entrambi con un cuore distrutto e un solo nome inciso sopra. Gli anni passano, entrambi crescono e cambiano ma il loro pensiero vola sempre su quel tetto e su quel ponte dove tutto è iniziato e finito. E quando le vite di entrambi sembrano essere complete il destino è pronto a rimescolare le carte in tavola.
"Alla fine capì quanto era stata cieca e vide cosa c'era realmente sotto il suo desiderio per Federico. Un brivido le corse lungo la schiena. Per tutto quel tempo, era stato Mino l'uomo che aveva cercato."
Wow non ho parole per parlare di questo libro, avevo già amato Lauren Kate con la saga di Fallen dove era stata incredibile e nonostante le due storie siano molto diverse è stata veramente magnifica riuscendo a sorprendermi anche in questa.
Questo libro è un mix perfetto di temi molto importanti e delicati come l'abbandono, inadeguatezza e la paura di innamorarsi. L'autrice è riuscita a descrivere i sentimenti che provano gli orfani alla perfezione, il loro sentirsi sempre inferiori, la paura di essere uguale ai loro genitori e il timore di legarsi.
La caratterizzazione dei personaggi è intensa ed elaborata sublimemente.
Violetta è trasgressiva e forte, vuole la sua libertà ma ha paura di legarsi perché è convinta che un'orfana debba rimanere sola per tutta la vita. Ammetto che in alcuni momenti l'avrei presa e sbattuta contro un muro per tutta la sofferenza che ha causato in Mino ma riflettendoci ho compreso i suoi comportamenti, legati a quel senso di abbandono che la corrode dentro, la paura di essere abbandonata anche da Mino che era la sua luce infondo al tunnel.
Mino invece vuole combattere il suo passato, le scelte dei suoi genitori gli hanno rovinato molti anni e non è disposto a farsi portare via più nulla, vuole costruirsi il suo futuro e una famiglia che lo ami come non ha potuto essere amato lui. Mino è dolce, gentile e romantico pronto a tutto per vedere un sorriso sul volto di Violetta.
I personaggi secondari invece a mio parere sono rimasti solo tali, delle comparse per rendere la vita di questi due ragazzi ancora più difficili, purtroppo l'autrice non ha dato loro molto spazio e non ci ha permesso di conoscere le loro storie e i motivi che li hanno spinti ad agire in un determinato modo.
"All'epoca aveva liquidato come ingenua l'idea che Mino aveva dell'amore. Se avesse saputo tutto quello che c'era da sapere su di lei, non l'avrebbe mai amata. Nessuno lo avrebbe fatto."
Lauren Kate ha uno stile magnifico, limpido e fluido a tratti veramente sublime, le sue pagine sono riempite di termini elevati e sofisticati che in alcuni punti hanno reso difficile la lettura. Infatti molti termini usati ho avuto la necessità di cercarli nel dizionario interrompendo così la mia lettura. Nonostante questo piccolo dettaglio ho letteralmente divorato questo libro, giungendo alla fine senza nemmeno accorgemene e con le lacrime agli occhi grazie ai molteplici colpi di scena e la suspence che ha inserito. Con questo libro ho urlato e pianto per via delle scelte fatte dall'autrice che ha tormentato il mio cuoricino.
Lauren Kate è una maestra con la penna, attraverso le sue parole e l'atmosfera che crea trascina il lettore in un'altra dimensione e nonostante la narrazione in terza persona sembra di camminare con Violetta e Mino tra le strade di Venezia.
La sua maestria si nota anche nelle descrizioni ricche di dettagli che però non stancano assolutamente il lettore. I sentimenti, i paesaggi vengono narrati con una maestria incredibile.
Avendo studiato e amato la Venezia frivola del settecento vi posso assicurare che l'autrice ha fatto un lavoro magnifico, prestando molto cura nelle descrizioni, la Kate ha trasportato usi e costumi dell'epoca in questo libro senza dimenticare nulla.
"La vita era come la musica: se cambiavi una sola nota, cambiavi la melodia."
L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è stata la scelta del titolo da parte dei traduttori. "L'Opale Perduto" non credo che rappresenti questo libro in quanto esiste un opale all'interno della storia ma non riveste un ruolo principale. Ritengo infatti che il titolo originale The Orphan's Song sia più appropriato in quanto la musica è il filo conduttore di questa storia. La musica è ciò che lega i protagonisti, la parte fondamentale della vita di Violetta e l'ultimo ricordo di Mino di sua madre.
Questo libro mi è piaciuto moltissimo, l'ho divorato in qualche giorno. Lauren Kate si posiziona ancora tra le mia autrici preferite e non vedo l'ora che ci doni una nuova storia.
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Se siete interessati a leggere i pareri di altre Blogger vi consiglio di seguire il nostro Review Party, vi lascio qui tutte le altre tappe:
Adoro la Kate, e devo recuperare assolutamente quest'uscita! Perché sono davvero incuriosita dalla trama
RispondiEliminaPurtroppo la Kate non mi è mai piaciuta, anni fa ho letto Fallen ma non mi aveva convinto del tutto e non sono mai andata avanti con la serie. Non credo che lo leggerò..
RispondiEliminaM'ispira moltissimo, inoltre amo Venezia, quindi non posso far altro che leggerlo.
RispondiEliminaHo letto questo libro e mi è piaciuto molto. Se non fosse stato per l'effetto velocità iniziale il mio punteggio finale sarebbe stato molto più alto. Tuttavia, sono contenta che finalmente dopo un po' di anni la Kate sia tornata!
RispondiEliminaLo sto leggendo proprio adesso e già mi piace, di questa autrice avevo già letto i primi due volumi della saga di fallen
RispondiEliminaDella saga di Fallen ho letto solo i primi due volumi e poi stoppata, questo ammetto che mi ispira di più e sono davvero curiosa di leggerlo.
RispondiEliminaNe ho sentito parlare molto molto bene ma non credo sia il libro adatto a me
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